Frammenti di Saette tra il Cielo di Marte ed il Cielo di Giove

Autori: dottor Giovanni Di Rubba e dama Matilda Witharanage Sileey

Pose, foto e modella: dama Matilda Witharanage Sileey

Finita che fu la cena, banchetto sommo in sul cielo della luna che tanto m’aggrada, le tre dame s’alzarono.

E scelsi Atena, la Pallade, e tale scelta fu fino all’ultimo compiuta in questo viaggio, dove per esser ella diventai Artemide e viceversa, perdendo e riacquistando il nome, Selendichter ora figlio di Marte.

 E sentii un sussurro che mi diceva la felicità è come una stella cadente in un fulmine, folgore va, ma ne restano  infinite e tu quella brami.

Lei non danza ma gitane è la danza tra le fronde clorofille  respiri ed è sospiro dolce. Danza MyLady Mademoiselle splendente, Estrella, danza preraffaelita il ritmo e scritto arcadico tra la Natura la pianta è immensa vegetazione la tua bocca cerasa. Il tuo sguardo infin cerbiatta agguerrita e preziosa.

O Marte degli Spiriti Militanti, le tue  Intelligenze Motrici son Virtù.

Anime disposte a forma di Croce  nei cui bracci lampeggia la Luce Misericordiosa, e nell’aere inni dolcissimi.

Croce è corpo, incarnazione, l’anime quivi attive e pragmatiche ma rilucenti amore sommo ed infinito profondo.

“dissecca e arde le cose, perché lo suo calore è simile a quello del fuoco, appare affocato di calore quanto più e quanto meno secondo la spossatezza  e raritate de  li vapori che ti seguono”

Quinto cielo è ciel centrale. Incarnazione d’amore, sapienza corpo della tua potenza proveniente dal sole, Cantico dei Cantici.

Ed il tuo movere è danza, movimento delle anime e movimento sidereo, suono, strumenti musicali il centro è la musica “vision tra quelle vedute che non seguir la mente”

Rubiconda essenza velata dal focoso candore del luccichio tremante, ove memoria vince ‘ngegno.

“e come grigia arpa in tempra tesa di molte corde fa tintinnio dolce a tal da cui non è intesa la nota così da lumi che lì m’appariono s’accoglieva per la croce una melode che mi rapiva sanza intender l’inno. M’accors’io ben ch’elli era d’alta lode però che a me venia “Resurge” e” Vinci” come a colui che ode e non intende”

“io quinci m’innamorava tanto ch’n fino a lì non fu alcuna cosa che mi legasse con vinci ‘sì dolci”

“Prommi scusar di quel ch’io m’accuso per escusarmi e vedermi dir vero che il piacere santo non è qui dischiuso perché  montando si fa più leggero”.

Il Braccio Destro e la lotta per Dio, “è bene che si dolga  sanza termine chi si spoglia quello amor, per amor di cosa che dura etternamente”

Combattere per Dio e la gloria nello spogliarsi di sé stessi per la massima causa.

“miran nello speglio in che pandi il pensier prima che pensi”

“e parve foco dietro ad alabastro”

“vivo topazio che ingemmi questa gioia preziosa”

“quivi io fu’ disviluppato dal mondo fallace lo cui amor deturpa molte anime, da quella gente turpa e venni a questa pace nel martirio”

“tu sei ben manto che raccorce tosto si che se di un die non si appon, lo tempo dintorno va con la force”

Son i propri talenti che danno a noi, immeritevoli, gloria meritura.

E la famiglia che dà a noi la forza di essere più di quanto siamo.

“come le menti terrene viaggian in triangolo non capere due ottusi, così vedi le cose contingenti in sé anzi che sieno MIRANDO IL PUNTO A CUI SONO PRESENTI TUTTI I TEMPI”

E gli angoli interni, dunque, non  posson mirar il loro doppio, 90 gradi, s non formandosi in trino.

“la contigenza  che non si stende fuor del quadreno della nostra matera è tutta dipinta nel cospetto etterno: però quindi NON PRENDE NECESSITÀ se non come nave che discende giù per corrente dal viso in che si specchia.  Da indi sì come dolce armonia vien ad orecchia da organo mi vien e vista il tempo che ti apparecchia”

Il libero arbitrio, la necessità

“questo si vuole e questo già si cerca e tosto verrà fatto a chi pensa ciò”

DI ME, DI LEI E DI OGNI FAVELLA

                “in grido come suol la colpa seguirà la parte offensa, ma la vendetta fia testimonio al ver che la dispensa”

Capatosta!

“quel che ti graverà più le spalle sarà la compagnia malvagia e scempia con la quale tu cadrai in questa volle che si farà tutta ingrata tutta motta ed empia contro te”

“Capatosta

“a te fia bello averti fatto parte per te stesso”

“vedrai colei che, nascendo, fue sì impresso da questa forte stella che le sue opere fien notabili  parron faville della sua virtute in non curar d’argento  né d’affanni. Le sue magnificenze saran ancora sì conosciute che i suoi nemici non ne potran tener mute le lingue per lei fia trasmutata molta gente, cambiando condizion ricchi e mendici”

“Questo tuo grido farà come vento che più percuote le cime più alte e ciò fa argomento di non poco amore”

 “muta pensier ch’io sono presso colui che disgrava ogni torto  io mi rivolsi al sono amoroso del suo conforto e qual amor io vidi allora nelli occhi santi  qui l’abbandono non pur perché  io diffidi del mio parlar ma per la mente che non può reddire sovra sé tanto”

“e vidi le sue luci tanto mere, tanto gioconde, che la sua sembianza vincea l’altre”

E fu giustizia che mirammo dopo la lotta ancestrale, spirti gisti le Dominazioni, temperanza.

“Io vidi in quella  favella giovial lo sfavillar dell’amore che era lì segnar nostra favella agli occhi miei”

D I L

“mostransi dunque IN CINQUE VOLTE SETTE VOCALI E CONSONANTI”

“Diligite Iustitiam

Qui indicatis  terram”

“Giova parea argento distinto d’oro”

“Poi  come nel percoter de cocchi arsi surgan faville innumerevoli onde li stolti  sogliono augurarsi  più di mille luci parver resurger  quindi e salir qual assai e qual poco, sì come il sol che l’accende sortille: e quietate  ciascuna in suo loco  vidi rappresentar quel foco distinto la testa e ‘l collo  d’un aguglia”

“O milizia del ciel cu’io contemplo, adora per coloro che sono in terra tutti sviati dietro al malo esemplo!

Già si solea far guerra con le spade ma or si fa togliendo or qui or quivi  lo pan  che ‘l pio Padre serra a nessuno”

“I’ho fermo ‘l desirio a colui che volle viver solo e che fu tratto al martirio per salti”

Ed egli offrì sé per lo spirto e Giuditta per lo imperio fece al superbo.

Rennovatio mundi, avanzare conservando, avanzare preservando.

El tempo dei cavalier leali quale furon Brunetto, Guido del Duca e Marco Lombardo, e qual sei tu o donna che mi appari n questo sogno.

La centralità armonica tua è “lo centro di tutto” passato, presente e futuro sei Mathi  e adolescenza viva sembri per furor dei sogni e delle passioni tue, lux, musica e sorriso

Sei semplicità, “amor che direttamente spira”.

XIV trasformazione e mutamento positivo. Doppio settenario 7+7 fortuna trivio e quadrivio e trinità doppia dialettica 3+4

Giorno di guarigione, genio umano, passione crux 14 del primo mesecanro7 complementare 2 materia, caos, scontro e fecondità, femmineo, passività, Platone, luna Diana/Artemide. Realtà e sogno cosciente incausale, dialettica.

XV BELLA FANCIULLA

Innocenza, gioventù, candore

Smaschera ciò che è occulto e tiene lontano il male

492

357

816

Leggibili similemente in diagonale, verticale e orizzontale

Senso della rappresentazione della prima e seconda lettera di Jehovà.

Ogni cifra che lo comprende.

Benefico.

294

753

618

Saturno Krono

VARCO TEMPORALE

PORTALE TEMPORALE

Militta e Belis mi sei Mathi, ascensione spirituale , fatalità e destino guizzante.

XVI quadrato pitagorico perfetto 4X4, serra in sé il 10, somma conoscenza, ascendenza divina Dio-1- 6-uomo- doppia trinità-3+3-

XVII folle dono, profezia, magia ricchezza ed onori a Dio

XVIII sumera, caldea, assira mi porgi 18 calici con magici filtri posti sull’altare del tuo tempio mi conosci nel talamo?

Candelabro d’oro sei, alta 18 palme, Luna, immaginazione, recettività, intuizione, sorgono per te monti e colline su cui sgorgano fiumi in tuo omaggio fluenti.

“non questa fa le singulari persone nobili ma le singulari persone fanno nobile la stirpe”

Il periglio è che i valori siano assegnati e guidati dalla cupidigia dei subiti guadagni. E la cortesia nobiliare diviene orgoglio di mercanti.

Ma cortesia e valore non vedo  più dimorar nella terra parva.

Il diritto è diventato merce di scambio e mercanti fanno diritto occultando il civil per il commune, homo videns, homo cyberneticus, tu sei le tue sinapsi.

No, tosto tu sei lo tuo core.

Il clero giurista e scaltro scorda il mandato d’esercitar non solo per il popolo ma finanche per la gloria della nazione e per lo spirito di Essa.

La Stirpe è dunque un concetto spirituale e non etnico, è aperta a tutti coloro che la professano, uno stoicismo Nietzschiano-Hegeliano corretto.

In prima istanza il legame di sangue il rapporto spirito-sangue, come il sangue del Redentore

E poi fedeltà alle Istituzioni-cioè all’Impero e se4nso di misura ed ordine.

Un imperialismo non basato sulla merce o sul denaro

La guerra pagana è guerra per danaro, la lotta spirituale tra Marte, Giuditta ed il Battista.

“Marte sempre con l’arte sua la farà trista, Marte mutilato, pietra scema che guarda il fiume”.

Anima Sentimentale e Morale mi sei tu, il Giovialista è giudice, Giudice Poeta.

NEL CIELO DI MARTE CIÒ  CHE APPARIVA DI PROFILO ORA È RITRATTO

Quivi dunque la tua spiritualità, Mathi, si incarna ed il tuo essere è corpo, è vivo ed eterno.

La confessione deve essere non solinga ma guardare al popolo ed al prossimo, professando liberamente il nostro credo e protestando con spirito rivoluzionario per esso.

Le crisi di coscienza nascono dal traviamento dopo la scomparsa dell’amata, che sia innocenza, che sia integrità o che sia coraggio.

Ma l’uomo è fatto per vivere con gli altri e rafforzare la propria forza spirituale e la propria fantasia.

Il popol giusto e sano rispetta la Tradizione per la sua Autorevolezza e ne reca Reverenza.

La vicinanza nuoce alla idealità e alla maestà

Il lettore per riconoscere ad una persona un compito eccezionale deve vederla nella luce diffusa della distanza

”o sanguis meus, o superinfusa gratia dei sicut tibi cui bis uquam coeli ianua reclusa?”

“La colpa seguirà la parte offesa in grido come suol ma la vendetta fia testimonio al ver che la dispensa”

L’esilio è accettato, la forza morale sostenuta e temperata da una delicatezza e da un’apertura di sentimento rarissima.

“Se mi contiga che il poema sacro vinca la crudeltà che fuor mi serra del bello ovile ov’io dormi agnello nimico ai lupi che li danno guerra”

Se patria è il mondo troppo vasto è per consolar il mio core.

Distanziarsi dai contemporanei

Passato: tranquillo, sobrio, onesto. Nobili tradizioni antiche. Sogno del passato e rifugio. La Recondita affinità etica e fantastica tinge la tristezza romantica e nostalgica.

Il rifugio è nell’al di là-ideale attualizzato- o nel passato-ideale tramontato-

In ambo i casi

l’idealismo è lontananza

Mathi!

“o dolce stella, quali e quante gemme mi dimostran che nostra giustizia effetto sia del del ciel  che tu ingemme! Per c’ho prego la mente che si inizia tuo moto  e tua virtude che rimiri ond’esce il fumo  che ‘l tuo raggio vizia si ch’un’altra fiata oramai si adiri del comperar e vender dentro al tempio che si murò di segni e di martiri”

“o milizia del ciel cu’io contemplo odore per coloro che son in terra tutti sviati dietro al malo esemplo”

Giova, Giustizia sei, natura reale e non effabile del cielo, in ascesa da Marte.

Ira Sacra e Moralismo Storico, condanna, Sostanza e Giustizia Assoluta ed Esperienza delle Cose.

Ineffabile contemplazione sei, come te contemplo Mathi!

Ma il fumo obnubila la tua bellezza, nasconde la luce la corruzione la baratteria e la malvagità del mondo, ma tu resti lucente anche se occultata, splendore e purezza.

Invece tu “che sol per cancellare scrivi, pensa che Pietro e Paulo che moriro per la vigna che guasti ancor son vivi. Ben tu puoi dire l’ho fermo ‘l desiro sì a colui che volle viver solo e che per salti fu tratto al martirio ch’io non conosco il Pescator né Polo”

Mia Math, Meachim, io tuo Hasmalim conosciamo l’opre prima per nostro core e l’indirizziamo, e nostalgica deponiamo con felicità chi ha li occhi lunghi e l’invidia.

 E prestiamo anche muti, col tuo apparire e la mia voce e la tua dolcissima e profonda e lieve aggraziata e sensuale, l’eloquenza contestata di esemplari e definitive dizioni ed immagini emananti dalla diretta ispirazione divina.

E come il Battista discreti e come Paulo e il Pescator fondanti nuovi mondi spregiando ogni baratteria serva del danaro che è violenza, contesa lite e mancanza di radici.

Tu Vera e Reale

Rifuggi il mondano amore

E l’illusione

Se vedessi il giallo rosso

perché daltonica

resterebbe giallo

Non ho la forza di amarti

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