I sogni, la forza degli adolescenti, generazione “contemplativa”. Marta, Maddalena, Lazzaro ed il Graal+video interpretazione




Pompeo Batoni; La Pace e la Giustizia; 1745

La Misericordia Incontrerà la Verità, la Giustizia Bacerà la Pace Salmo 84 (85) Vs 11

Il punto centrale è quel manto smeraldino che agghinda l’anima, la Speranza, il primo passo che conduce alla Fede, candida veste ruggente che nulla può macchiare, e poi la purpurea Carità, l’azione cordica, pulsante, viva.

Queste gemme ci guidano lungo il sentiero dell’esistenza. La nostra. E crescono e ravvivano giorno dopo giorno, sino alla fine di questa vita terrena.

Ma il germoglio quando inizia rilucente a splendere se non nell’età del discernimento, e man mano diviene sospiro maraviglioso nell’apparire, ma tuttavia ancora sospiro. E quel sospiro è la luce tenue come la luna, selenica, ma scintilla siderea indescrivibile. È il sogno, sono i sogni. I sogni degli adolescenti.

E cosa sognano, oggi? Ecco da dove partire. Le tre virtù teologali non sbocciano fintanto che quella scintilla non le rimira, le assapora, è dai sogni l’accesso alla Speranza, alla Fede, alla Carità poi, una scintilla che è l’arma più potente, da cui attecchisce un incendio, l’ardore , tutto è possibile. Fuoco vivissimo ed intenso. Ma quali sono questi sogni? È una nostra responsabilità, una nostra colpa, le grandi multinazionali che creano desideri effimeri, l’era cibernetica che ha deviato, come continuum della televisione, le aspettative. Ha diffuso l’edonismo. L’immortalità del nunc et ora, travisata. I nativi digitali sono manipolati ad arte per non accedere proprio alla lieta Speranza silvana, non attrezzati per varcare le asprose alture della Fede,  lasciando ad ogni solco il rubicondo dono della Carità, l’amore che è l’appiglio sicuro lungo il cammino verso la vetta.

Perché questa premessa e perché partire dai sogni degli adolescenti in un articolo che ha ad oggetto la figura di Marta di Betania e della sorella Maria di Magdala? Per diverse ragioni, concatenate. Perché parlo di vita attiva e di vita contemplativa, rappresentate dalle due donne egregiamente nell’Evangelo, quando Marta è indaffarata nelle faccende di casa mentre la Maddalena  rompe vasetti di profumo ungendo i piedi di Gesù ed asciugandoli cono i propri aurei capelli. Un gesto insensato, che fa storcere il naso alla sorella, un po’ come Caino con Abele, anche se poi Marta capisce e non medita vendetta. E soprattutto risulta insensato ai discepoli, in particolare a Giuda Iscariota, che si occupava della contabilità e gestiva il patrimonio. Avaro ovviamente. Quando si manipola il danaro si è sempre sul baratro dell’abisso. Un detto partenopeo afferma che i soldi siano in grado di far venir la vista ai ciechi, io direi piuttosto che la fanno perdere, la vista. Non a caso l’etimologia di invidia è proprio non video, non vedo. Sappiamo la fine che fece l’Iscariota.

Ad ogni modo, tornando a noi, il gesto della Maddalena è grandemente apprezzato dal Cristo, che le dice non solo che si è scelta la parte migliore del “servizio”, ma che molto le è perdonato perché molto ha amato. E chi ama ai soldi non ci pensa proprio. Chi ama dà tutto sé stesso per gli altri, condividerebbe non il di più ma tutto quello che ha con chi ne ha bisogno. Ed anche il superfluo, inteso come ciò che è prezioso. È come donare un diadema ad un nullatenente che non lo vende, ma lo conserva. In memoria, in ricordo. E noi cosa siamo senza memoria, senza l’inutile. Nulla è più utile dell’inutile, se condiviso. Maddalena è la prostituta redenta, che molto ha amato, è la donna che è caduta vittima di Asmodeo e di altri sei dimoni, quelli della lussuria, che se non è amore, è equiparata al danaro, conduce alla distruzione. Non a caso anche qui l’etimologia non inganna, lussuria, lusso, brama di possedere corpi, reificandoli. Ecco il senso del “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, chi usava i servigi della Maddalena la trattava come un oggetto, peccato peggiore dell’adulterio, termine che sa di profanazione, di contaminazione del sacro, come sacro ed indissolubile è il matrimonio.

Prima di tornare a noi un inciso è d’obbligo. Il lettore e la lettrice accorta si saranno accorti che identifico Maria di Magdala con Maddalena, sorella di Marta di Betania, la conseguenzialità e la stretta simiglianza delle figure mi spingono a farlo, seguendo l’esempio di San Gregorio, anche se tuttavia ora buona parte della nostra Chiesa scinde le due figure. Ma non è un dogma di fede, quindi mi sia concessa questa opinio, assumendomene la piena responsabilità. Comunque la memoria di Santa Maddalena e Santa Marta ricorrono ambedue in luglio, mese dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo,  l’una ad una settimana di distanza dall’altra, il 22 Santa Maddalena, il 29, Santa Marta e San Lazzaro, suo fratello, che tutti ricordano per il miracolo compiuto da Cristo che lo riportò in vita.

Ecco i tre Santi, ecco il Mese dedicato al Preziosissimo Sangue, ecco gli adolescenti.

La reificazione subita da questi demoni cibernetici che distanziano più che avvicinare, che alienano il più bel fior degli anni. Spesso si dice che gli adolescenti debbono crescere per capire. Direi che è il consiglio più sbagliato che darei loro, crescere per diventare come chi? Come le ultime tre generazioni? Forse le più pigre, indolenti ed inette della storia dell’umanità? Il guaio è che loro sono già cresciuti alla maniera di queste generazioni, il guaio è che loro sono già corrotti dal danaro e dal sesso reificato, senza amore, lussurioso.  Sono già simili a queste ultime tre generazioni indolenti, corrotte e ipocrite, da social network  –ossia baretto digitale ove l’insipiente parla e il prezzolato crea la notizia-. Sono già preda della droga, in una società ove anche l’erba è mescolata col metadone per creare dipendenze psico-fisiche di rilevanza e dove sempre più si consumano cocktail di sostanze spesso sconosciute anche agli esperti del settore.

Ma pensate a questi nativi digitali, perché evadono nei paradisi artificiali del web o delle sostanze? Perché sono spiriti di altissima capacità contemplativa. Sono la migliore generazione che abbiamo mai avuto. Sono tutti cercatori di verità. E chi è prediletto da Dio subisce le insidie dell’Avversario molto più degli insipidi. L’Avversario, con l’aiuto di generazioni corrotte che propongono miti fasulli, vuole corrompere questi splendidi germogli rilucenti. Questi altissimi spiriti contemplativi. Come la Maddalena, che ebbe il privilegio di vedere per primo il Cristo risorto, e che per amore, appena riconosciutolo, lo stava per abbracciare, come quando gli profumava i piedi e glieli asciugava con i cirri. Con lo stesso coraggio con cui il discepolo  amato, Giovanni, stette senza paura sotto la Croce e da spirito impulsivo ed anche un po’ facile a venire alle mani, divenne il più grande contemplativo, scrivendo un’opera di altissimo vigore e raffinatezza e spiritualità e riferimenti veterotestamentari come il Vangelo e la Rivelazione, ove il Greco penetra nel profondo l’Ebraismo. Questi cuori pulsanti, questi adolescenti, che scelsero come la Maddalena, dopo la morte di Gesù, di non seguire Marta e Lazzaro -che andarono ad evangelizzare le regioni della Francia Meridionale, secondo una nota Leggenda Provenzale,  cui torneremo a breve- ma di seguire la Vergine Santissima ad Efeso, con Giovanni, prendendosi cura di Lei e grazie a Lei perfezionandosi in Sapienza ed Umiltà.

Purtroppo gli adolescenti ingannati sono come coloro che credono che il Santo Graal sia la Coppa contenete il Sangue di Cristo che li rende immortali. Come le tante leggende del ciclo arturiano. Miti.

Il Sangue di Cristo ci dona la vita Eterna, ma nell’Eucarestia, con il Corpo, la Transustanziazione, il più grande segno della presenza viva di Cristo. Un mistero che affascinerebbe molto di più gli adolescenti rispetto alla ricerca di una coppa, per ottenere una eterna vita terrena.

O tal altri cadono, nel complottismo e nella dietrologia, che con la cibernetica, livella delle notizie, non consente più di esercitare un discernimento serio, e trova terreno buono ove diffondersi come i rovi, assieme ad ideologie new age, e robetta simile, che di spirituale hanno ben poco, il fulcro è sempre nel danaro e nella sete di possesso e potere, anche se celata.

E in questa trappola credono a società occulte varie, tipo Priorato di Sion e tipo discendenza di Gesù Cristo. Premesso che siamo già tutti discendenti di Cristo, che Cristo e la Maddalena non ebbero figli, altrimenti verrebbe meno proprio la figura del vero Dio oltre che Vero  Uomo, e per di più che sostiene tali bizzarre teorie confonde Marta con la Maddalena e fa scomparire la figura di Giovanni, discepolo, apostolo ed evangelista, e soprattutto snatura il messaggio Cristiano, la Passio, la Resurrectio .

Certo c’è una leggenda Provenzale da cui si è tratto spunto per questa vicenda, ed è molto interessante perché riguarda Lazzaro e Marta, che si imbarcarono per evangelizzare luoghi remoti. Finirono nella Francia Meridionale e Lazzaro, che tradizione vuole nobile della Siria-o di Magdala-che oltre ad essere una città significa proprio “Torre”, e che all’epoca di Gesù visse a Betania, divenne Vescovo di Marsiglia, ove è tutt’ora venerato.

Grande evangelizzatore, rinunciò ai suoi beni senza perdere il rispetto dei francesi. Ancor oggi il termine Lazzaro sta ad indicare i nullatenenti, ma si usa erroneamente in senso dispregiativo, nonostante la nobiltà e magnanimità del Santo.

Un Santo che ispirò anche gli ideali Cavallereschi, Cortesi, la purezza, la libertà, la devozione a Dio, alla Comunità, alla Patria. Ideali che tuttavia hanno una “mano femminile”, quella della sorella Marta, che sempre seguendo la Leggenda Provenzale, prima ancora che Lazzaro divenisse Vescovo, si trovò ad affrontare un Drago immondo e colossale, che infestava le zone e si cibava di fanciulle. Con sprezzo del pericolo, ed armata del solo segno di Cristo, si avvicinò al mostro e lo ammansì, tanto che lo stesso cadde in ginocchio ed un certo soldato locale, Giorgio, provvide a legarlo ed imbavagliarlo ed imbragarlo per benino. Il drago spaventoso arrivò in città tutto impaurito e condotto da una donna, Marta appunto, tra lo scherno dei paesani. Certo il soldato si chiama Giorgio, come l’omonimo San Giorgio di Lyddia, ed anche la storia è simile, questa un po’ più “femminista” e certo più antica.

Forse dietro i valorosi cavalieri erranti difensori delle ragazze e delle principesse c’è sempre l’insegnamento di una donna, che ne imprime il rispetto, come memento che la donna è donna, e non vuole essere salvata dal Drago da un Principe Azzurro, ma cooperare alla salvezza. Certo racconto interessante per gli adolescenti appassionati di Fantasy.

Come quello della Transustanziazione, ricordando che questo mese è dedicato al Sangue Preziosissimo di Cristo, su proposta di San Gaspare e con avallo di Papa Pio VII, festeggiato prima in Giugno, poi, causa la devozione al Corpus Domini, su fortissima volontà dei francesi, fu poi spostata da Pio XII a Luglio, con giorno solenne il 1° del mese.

Credo fortemente nella vostra generazione. Non fatevi corrompere, siate contemplativi.

Il mondo è vostro! Brillate!

La parola alle Ragazze, Raga sul pezzo

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