Capelli. L’Estasi e la Quiddità della Bellezza

Magici evocatori

di nascosti sentimenti

e vividi ricordi

accordi incanalati.

Romantici seduttori

arma tua che mi spiana

e dentro rugge

reggia del tempo

focosa

Profumati capelli

saporiti compagni

delle mie, delle tue

perversioni.

selendichter

I capelli –dal latino capillus derivato di cavillus, ossia motto pretenzioso formalmente valido e che, per questo, si incanala come affluente nel fiume della Verità-

Rappresenta la Forza Vitale.

I capelli sono considerati universalmente un simbolo energetico, contenendo simbolicamente la forza vitale.

A causa del loro continuo rinnovarsi-ciclo caduta e ricrescita- rappresentano la costante rigenerazione della Natura.

Come l’erba sono l’incarnazione della fertilità e della vita.

Se nell’uomo sono simbolo di virilità, nella donna sono simbolo di seduzione e grazia, poiché contengono l’energia psichica e fisica.

Se i capelli lunghi, folti e sciolti esprimono la forza selvaggia, i capelli legati e pettinati rinviano al controllo volontario o imposto dall’energia.

Le acconciature sacre, Trecce, Chignon, traducono contemporaneamente  imperativi di ordine morale come il dominio dei sensi, l’equilibrio ed il controllo delle pulsioni.

I capelli sono legati alle posizioni politiche, si possono non tagliare o rasare per protesta. Psicologicamente essi rispecchiano lo stato d’animo/emotivo della persona. Si può cambiare taglio o colore  o pettinatura in momenti cruciali8 della propria vita  e tali cambiamenti  sono il riflesso di una profonda modificazione, come se cambiare testa cambiasse la persona non solo esteriormente ma interiormente.

I capelli sono sede delle emozioni. Nei miti egizi Iside  si taglia i capelli venuta a sapere della uccisione di Osiride. Anche il lutto richiama alla caduta o perdita o alla rasatura dei capelli, a segno di pena provata.

I capelli sono, insomma, il riflesso o lo specchio dell’anima. ogni affezione della carica energetica di un individuo si traduce in una affezione della chioma

Come il pelo dell’animale i capelli sono manifestazione del benessere psico-fisico

C’è un legame anche tra capelli e sessualità. La libido , la voluttà, l’oggetto di desiderio e di seduzione è rappresentato dai capelli.

Spesso le donne donavano la propria ciocca di capelli anche ad altre divinità come ex voto, per una grazia ricevuta

Anche per le vergini, ad esempio quelle di Delo si tagliavano una ciocca la avvolgevano e la ponevano sopra le tombe delle fanciulle iperboree, o altrove nel tempio  di Artemide.

Maria Maddalena, la cui chioma disadorna e trasandata, fluente,  vela il corpo rievocando la vita oramai passata del suo corpo da meretrice.

I capelli rossi, presenti nella popolazione mondiale femminile con una quota di 2 a 4 percento sono da sempre visti come voluttà, temperamento impulsivo, irrequieto, spirito collerico e bellicoso, oltre che l’arcano potere ancestrale delle streghe e dei demoni.

Oggi sappiamo che tutto questo non è una coincidenza, le chiome rosse sono ricordo evolutivo dei Neanderthal, i primi europei, che avevano un contatto sciamanico peculiare con la natura.

Per un periodo andarono di moda, ai tempi di Elisabetta I, ma l’Inquisizione li guardò sempre con diffidenza.

I capelli hanno una straordinaria energia. Le radici, alimentate da minuscoli vasi sanguine, giacciono  nascoste nei follicoli sotto pelle creando un legame con idee e fantasie.

I capelli sono come il DNA e racchiudono in sé tutto di quella persona, origini, etnia, temperamento, ideologia, credo religioso e politico, sensibilità, irascibilità. Inoltre essi vivono di vita propria, continuando a crescere quando un soggetto muore, e non provando dolore quando vengono tagliati ad un vivo in quanto  le cellule sono morte quando il capello appare in superfice.

Il cambio dei capelli rappresenta anche un rito di passaggio nell’età adulta, soprattutto quello ribelle della età adolescenziale che viene a marcare, in eccesso, la affermazione della propria personalità.

Con la sua somiglianza al pelo gli stessi sono simbolo di seduzione, effettuato soprattutto dalle donne che spazzolano i capelli raccogliendoli e formando nodi,  li lasciano ricadere al loro interno, li scuotono come la criniera di una puledra oppure ne esaltano con un taglio cortissimo  le forme sontuose ed armoniose del capo, richiami tutti alla bellezza, fertilità, seduzione, grazia, creatività e vivacità.

Si riteneva, inoltre, che persino gli angeli del cielo fossero innamorati dei capelli delle donne e, per questo motivo, era ed è vietato entrare in chiesa a capo scoperto per le donne.

Le donne dell’Antica Grecia curavano molto i capelli, simbolo di fascino femminile ed infallibile arma di seduzione in ogni epoca. Le fonti scritte, ma anche le innumerevoli raffigurazioni e sculture a noi giunte, ci rendono edotti circa le acconciature più in voga.

In linea di massima la chioma veniva portata lunga ed abbellita da nastri, diademi e cerchi.

Nella maggior parte dei casi si preferivano dei ricci che partissero dalla fronte e arrivassero alla nuca. Per realizzarli si usavano delle lunghe aste di metallo che venivano attorcigliate per mantenere la forma.

Potevano essere tagliati in diversi modi.

Per esempio con una frangia corta ma il resto del taglio lungo, stretto in una coda. Erano molto comuni anche gli chignon e le trecce. Per tenerli legati si usavano alcuni tipi di cordicine, fatte di lana, lino o cotone. Senza non sarebbero riuscite a compiere i propri compiti giornalieri, dal momento che avrebbero sempre avuto i capelli lunghi sul viso. Un’altra acconciatura molto diffusa aveva la riga al centro e i capelli raccolti sulla nuca. Spesso per questo compito ci si affidava anche a pezzi di stoffa in grado di incorniciare il resto del volto.

Il colore dei capelli invece variava molto, ma la moda prediligeva il biondo. Infatti ci sono pervenuti diverse descrizioni in merito a come scolorirli. Le matrone più eccentriche invece optavano per un nero intenso con riflessi metallici.

Dunque diffuse  le pettinature raccolte, con i capelli fermati dietro la testa in un morbido chignon lasciando qualche ciocca ricadere libera qua e là.

I capelli  erano sempre lucidi, soffici e brillanti e quando, inevitabilmente, lo scorrere del tempo iniziava ad ingrigirli, si ricorreva alle tinture (spesso composte da ingredienti pericolosi per la salute), preferibilmente in colori scuri.

Non esistevano shampoo o balsami. E neanche acqua calda corrente.

Lavarsi era particolarmente difficile e disagevole. Si ricorreva quindi a oli profumati che coprissero qualsiasi tipo di odore.

Per la cura del capello, invece, si usavano i prodotti naturali più disparati. Alcune preferivano olio di oliva, ancora oggi spesso utilizzato, altre miele (il quale conferiva anche una particolare sfumatura di biondo/ramato) e altre grasso animale, cenere o sterco.

Per l’acconciatura vera e propria si avevano altri strumenti. Per esempio reticelle di metallo, cordicine, pettini d’avorio.

Artista, modella, posatrice artistica ed acconciatrice

Mathilda

Testo di

dottor Giovanni Di Rubba

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