8 commenti

  1. Mi auguro, un giorno, di incontrarla e condividere con Lei altrettanti “segreti”! Mi inchino davanti a tanto sapere! Con immensa stima! Sergio Capogreco

  2. “Nell’ambito della discussione CSAR-CAESAR avevo, ed ho tutt’ora, intenzione di pubblicare un altro articolo. Lo farò quando analizzerò gli altri tre bianchi. Per ora, in linea con lo scritto di cui supra, e seguendo la mia tesi “religioso-esoterica” collocata nell’ambito ed a completamento di componimenti che descrivono il quotidiano e parallelamente il metafisico –miscelandoli in ogni pezzo sapientemente-, do alcuni cenni. Caesar è a mio avviso Nerone, l’imperatore. Che aveva sul banco la quaestio “cristiani”. Fino al ’64 analizzata con l’ausilio di Seneca e quindi stoicamente, poi da un punto più squisitamente artistico, successivamente. Nerone è l’imperatore poeta-musico. Si avvicina ad una conoscenza più approfondita del culto cristiano nascente ed è spettatore, se non ideatore, della disquisizione sulla “E” avvenuta presso Delfi nel 67. Poi raccontata nel dialogo tra Plutarco ed Ammonio come ricordo “adolescenziale”. “Chi fosse la provincia e chi l’Impero/non è il punto/[e laconicamente nda] il punto era l’incendio”. Insomma nella composizione e collaborazione con Panella c’è tanta ala del dialogo delfico, ed anche negli altri bianchi. Orazio, pitagorismo, platonismo, sezione aurea, rapporto arte- fruitore, arte epifania del divino.”

  3. Un unico dettaglio,nell’immagine “le quattro meno un quarto della notte”,le lancette dell’orologio appaiono a formare il simbolo della “coppa”.Eterno femminino…Credo che questo dimostri la genialità di questi brani…Tutto è in sintonia…

  4. Esegesi sbagliata , chiave di lettura errata.
    Battisti ha sempre cantato il rapporto tra maschio e femmina, ed è ciò che hanno in comune i testi mogol-panella.

  5. Frequentando da oltre trent’anni lo studio delle varie tradizioni esoteriche, soprattutto occidentali, non mi era sfuggito il collegamento con i “bianchi” di Battisti/Panella. Anche se ho sempre pensato che troppa analisi vada a discapito proprio di questo tipo di fruizione dei suddetti album, che dovrebbe essere più di tipo noetico, come d’altronde mi sembra abbia ben chiaro anche lei. Certo, non avevo pensato mai al dialogo Plutarcheo, che tra l’altro ho pure riletto un paio di anni fa per un articolo sul mio blog. I miei complimenti!

  6. Francamente tutto questo parlare,questo interpretate i testi panelliani come un qualcosa di misterioso fuori contesto canzonettistico ..lo trovo esageratamente sopra valutato .
    Sono testi ermetici punto ,che ci sia dentro religione, estetismo , esoterismo ecc riferimenti vari ..lo si capisce ma non siamo ne teologi ne professori di estetica ne culturi di esoterismo …i più ascoltano la musica l’interpretazione dare un significato ad ogni canzone non è compito di chi ascolta …per me ascoltare battisti ..( è già ) un bel ascoltare …comunque come disse lui stesso leggendo i testi ,disse se non li capisco vuol dire che vanno bene …come dire se li capisco tanto valeva restare con Mogol.

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