SOLO UN UOMO SEMPLICE E FUORI DAL COMUNE POTEVA ESSERE NELLA SCORTA DI SANDRO PERTINI

Cosa è per voi la polizia e cosa è stato?

Sono Agostino Coiro, Sovrintendente capo della Polizia di Stato, nonché socio della Anps sezione Salerno, guidata da Gianpietro cavaliere OMRI Morrone.

Mi sono arruolato il 15 ottobre 79 alla Scuola allievi di Trieste, per me la polizia è unica, come la mamma, perché come una mamma è sempre a difesa di tutti coloro che si trovino sul suolo italico.

    Quali attività ha svolto nel corpo?

Il primo incarico è stato presso la Questura di Trieste per 6 anni, successivamente all’Ispettorato di Roma, nucleo scorte, avendo l’onore di essere la scorta di “Sandro Pertini”.

Che ricordi ha di lui?

Veramente non solo un politico ma un uomo d’altri tempi, sanguigno ma cortese e posato, simpatico e con un humor che trascinava.

Pensi che era aduso a giocare a carte con me, e, seppure la reverenza era sentita e massima, riusciva con la sua personalità a non farti sentire a disagio.

Il medesimo anno, durante un valico della valle in Valganna mi fece altresì dono di un bastone.

Sono cimeli che conservo con grandissimo rispetto e con tanto affetto.

Dopo Roma ho finito il mio servizio al compartimento stradale di Salerno e poi a Sala Consilina.

Ho tanta fiducia nelle nuove leve, davanti ad ogni sfida, sotto la scure della legge, come recita il nostro motto, saremo davvero liberi.

Lei è anche un appassionato di cimeli storici della polizia di stato. Le andrebbe di mostrarcene qualcheduno.

Certamente

Giovanni Di Rubba

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